Emergenza Covid-19: anche l’Unione europea ha diramato linee giuda in tema di gestione rifiuti

Il recente documento diramato dalla Commissione europea reca Linee guida in tema di gestione rifiuti nel contesto dell’emergenza Covid-19.

Il documento evidenzia la necessità di assicurare la continuità delle operazioni di gestione rifiuti, con particolare attenzione al mantenimento dei sistemi di raccolta differenziata e riciclo, fondamentali per mantenere gli obiettivi legati al raggiungimento di un’economia europea sempre più circolare.

Secondo la Commissione garantire il servizio di gestione rifiuti, senza interruzioni o sospensioni, è cruciale per la tutela della salute e la sicurezza dei cittadini europei, dell’ambiente e dell’economia. Perciò, si sottolinea l’importanza della cooperazione tra i diversi Stati Membri e il ruolo positivo svolto dall’Unione, capace di far fronte a esigenze che difficilmente potrebbero essere adeguatamente affrontate atomicamente a livello locale (si veda anche il documento sulla spedizione transfrontaliera di rifiuti).

Il documento è caratterizzato da un costante richiamo alla normativa europea sui rifiuti (Direttiva 2008/98/Ce); la Commissione non manca, infatti, di ricordare la necessità del rispetto delle norme eurounitarie, le quali pur ammettendo adattamenti e deroghe dovuti a emergenze sanitarie come quella in corso, determinano la necessità di garantire sempre i massimi livelli di tutela della salute pubblica e dell’ambiente e il rispetto della gerarchia dei rifiuti.

Di particolare interesse, poi, il paragrafo dedicato alle forme di sostegno finanziario messe in campo dall’Unione. Con il documento, infatti, si ricorda che:

  • il 31% dei 9 miliardi di euro stanziati per il finanziamento della politica di coesione in materia di gestione rifiuti non è stato ancora assegnato, pertanto esorta gli Stati Membri a informare i propri cittadini delle relative opportunità, chiarendo pure che il finanziamento potrebbe essere reso disponibile anche per altre priorità come la gestione del rischio o la sanità;
  • per affrontare l’emergenza la Commissione stessa ha promosso l’Iniziativa Coronavirus Response Invesment, con la quale si prevede che parte dei fondi per il finanziamento della politica di coesione sia dedicato a fornire immediata liquidità nel bilancio degli Stati membri. Inoltre sarà consentita la massima flessibilità per le spese legate all’emergenza, comprese quelle per la sanità, che danno, per l’appunto diritto all’accesso al fondo di finanziamento della politica di coesione. Il che consente pure il finanziamento delle spese volte a garantire la corretta gestione dei rifiuti (es. automatizzazione del recupero dei rifiuti; sicurezza e la tutela della salute nei luoghi di lavoro, gestione dei rifiuti sanitari, ecc. ecc.);
  • la Commissione ha proposto di annoverare la crisi sanitaria in atto tra le emergenze coperte dal Fondo di Solidarietà Europeo, con l’obiettivo di permettere il supporto finanziario (fino a 800 milioni di euro) delle aree colpite più duramente dall’emergenza;
  • in tema di aiuti di Stato, il 19 marzo 2020 la Commissione ha adottato un nuovo quadro temporaneo degli aiuti di Stato, che premette agli Stati Membri di approntare diverse forme di aiuto, comprese sovvenzioni fino a 800 milioni di euro, garanzie pubbliche per prestiti o misure volte a garantire prestiti con rate a tasso agevolato. Si chiarisce che gli Stati Membri possono utilizzare tutte queste opzioni per assicurare che il settore della gestione dei rifiuti abbia accesso al finanziamento necessario a superare la crisi dovuta al coronavirus.

Entrando nel merito delle indicazioni fornite dalla Commissione:

1. gestione dei rifiuti urbani

Si evidenzia che, in considerazione di quanto chiarito dall’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), attualmente non ci sono prove da cui dedurre che le normali procedure di gestione rifiuti siano non sicure o insufficienti a consentire un’adeguata protezione del rischio di infezione Covid-19 o che i rifiuti urbani abbiano un ruolo nella trasmissione del SARS-CoV-2.

Si sottolinea:

  • la necessità di garantire la continuità e la frequenza della raccolta dei rifiuti urbani indifferenziati e organici al fine di prevenire rischi immediati per la sicurezza e la salute pubblica;
  • l’importanza, soprattutto nel contesto dell’emergenza, della regolarità della raccolta differenziata e della corretta informazione dei cittadini sulle modalità di conferimento dei rifiuti e alle eventuali modifiche adottate, con particolare riguardo a particolari categorie di rifiuti quali RAEE, batterie e rifiuti ingombranti.

La Commissione riporta, poi, le direttive dell’ECDC concernenti i rifiuti urbani prodotti dai soggetti in isolamento.

L’ECDC illustra come garantire la segregazione dei detti rifiuti nell’ambiente domestico e le modalità di manipolazione degli stessi prima che siano gettati nei rifiuti urbani indifferenziati.

Al contempo chiarisce che non sono necessarie attività speciali di raccolta o altre modalità di smaltimento dei rifiuti stessi

Si sottolinea che gli Stati membri devono garantire un’adeguata pianificazione della capacità di deposito e stoccaggio, sì da evitare e anticipare qualsiasi interruzione dello smaltimento o di altre operazioni di trattamento dei rifiuti

2. rifiuti provenienti da strutture sanitarie

Si chiarisce che i rifiuti provenienti dalle strutture sanitarie, i laboratori e tutte le attività correlate ai pazienti coronavirus devono essere gestiti e trattati quali rifiuti sanitari infetti, avendo sempre riguardo alle più aggiornate indicazioni dell’ECDC e delle autorità sanitarie nazionali.

Si rimanda al documento dell’ECDC inerente ai rifiuti prodotti dalle operazioni di pulizia e disinfezione delle strutture sanitarie e non sanitarie potenzialmente contaminate, che prevede che:

  • i rifiuti provenienti da ambienti sanitari devono essere gestiti come rifiuti sanitari infetti (categoria B, UN3291);
  • i rifiuti provenienti da operazioni di pulizia degli ambienti non sanitari, invece, devono essere smaltiti in appositi sacchi separati e gestiti secondo le normali modalità e gettati nei rifiuti indifferenziati

Si evidenzia che gli Stati Membri devono assicurare un’adeguata pianificazione delle capacità di trattamento, e se necessario, di stoccaggio dei rifiuti sanitari (rispetto a cui si rammenta che potrebbe occorrere un aumento di capacità di stoccaggio).

È ammesso il ricorso allo stoccaggio dei rifiuti sanitari in caso di interruzioni del trattamento per carenza di impianti dedicati allo smaltimento o incenerimento e solo fino a che le problematiche relative allo smaltimento siano risolte.

Per lo stoccaggio si consiglia l’utilizzo di contenitori sigillati (previamente disinfettati) posti in aree messe in sicurezza e con accesso limitato al solo personale autorizzato. L’interno e le facce esterne dei contenitori sigillati devono essere trattati con disinfettanti appropriati.

Si chiarisce che gli Stati Membri che decidano di autorizzare temporaneamente modalità alternative di trattamento, devono garantire che le stesse siano sicure per l’ambiente circostante.

L’autorizzazione temporanea è ammessa per il solo tempo strettamente necessario a far fronte all’emergenza.

Devono inoltre essere applicate le opportune misure di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

3. salute e sicurezza nelle operazioni di gestione rifiuti

Si rimarca l’esigenza di misure che assicurino la salute e la sicurezza dei lavoratori, e la necessità di fornire loro le adeguate informazioni circa i rischi legati all’emergenza coronavirus.

Si rimanda alle Linee guida diramate dall’Agenzia europea per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro

Sono, poi, elencate una serie di buone pratiche, quali:

  • organizzazione del personale tale da di evitare il contagio fra i membri delle squadre di lavoro (es. rispetto distanze di sicurezza; riduzione al minimo di compresenza nello stesso ambiente);
  • disponibilità dei dispositivi di protezione individuale (DPI) e di prodotti per la disinfezione;
  • rispetto dei più alti standard di igiene (frequente sostituzione e pulizia dei DPI e degli abiti professionali; sostituzione dei guanti da lavoro nel caso di rottura o in caso di esposizione a fattori potenzialmente contaminanti; regolare sanificazione delle strutture, dei veicoli e dei vestiti);
  • nei luoghi in cui le mascherine sono normalmente impiegati, assicurare il rispetto di rigidi protocolli di utilizzo dei DPI, al fine di evitare contatti e contaminazione incidentali;
  • dove necessario, assicurare speciali modalità di lavoro per le persone vulnerabili, come lavoratori anziani o con particolari problemi di salute o patologie croniche.

Si ricorda che le nostre Istituzioni hanno adottato svariati atti inerenti all’emergenza Covid-19 e alla gestione rifiuti, per una panoramica dei principali provvedimenti nazionali e regionali si rimanda a quanto illustrato nel contributo Emergenza Covid-19: gestione rifiuti e normativa ambientale.