Programma della gestione rifiuti e delle bonifiche di Regione Lombardia: pubblicato l’Atto di indirizzi

Il 19 febbraio 2020 è stato pubblicato il PIANO VERSO L’ECONOMIA CIRCOLARE recante gli Indirizzi in materia di programmazione della gestione dei rifiuti e delle bonifiche approvato dal Consiglio regionale (con propria deliberazione XI/980/2020), in vista del doveroso aggiornamento, di competenza della Giunta, del Programma di Gestione rifiuti (PRGR) e bonifiche (PRB) del 2014.

Nell’odierno “Atto di indirizzi” spicca l’attenzione al perseguimento degli obiettivi stabiliti dall’Unione europea in tema di prevenzione e riutilizzo, nell’ambito della programmazione sulla gestione dei rifiuti, e al consumo di suolo, nell’ambito del PRB.

Di particolare interesse le previsioni in tema di gestione dei rifiuti urbani.

Nell’ottica dell’adeguamento ai “contenuti delle nuove direttive sull’economia circolare”, traspare la volontà di Regione Lombardia di innalzare gli obiettivi quantitativi e qualitativi di raccolta differenziata, rispetto alla quale si pone l’accento su FORSU, RAEE, PAP, olio alimentare e plastica, di cui si prevede pure la riduzione del consumo di plastica monouso. È prevista, inoltre, la definizione di “specifici obiettivi di raccolta sui rifiuti tessili”.

Filo rosso dell’Atto in parola appare essere il raggiungimento degli obiettivi, posti dall’Unione, volti a “garantire che, entro il 2030, tutti i rifiuti idonei al riciclo o al recupero di altro tipo, in particolare i rifiuti urbani, non siano ammessi in discarica ad eccezione dei rifiuti per i quali il collocamento in discarica produca il miglior risultato ambientale”.

In questo senso al fine di “ridurre sempre più il conferimento in discarica dei rifiuti recuperabili come materia o come recupero energetico:

  • verrà favorito il destino di CSS e CSS EoW presso i cementifici lombardi;
  • verranno valutati impianti di trattamento meccanico biologico (TMB) alla luce del fatto che i rifiuti decadenti dal loro trattamento hanno come principale destino l’incenerimento o la discarica, con un esiguo recupero effettivo di materia, per tali impianti sarà anche valutata la correttezza dell’attribuzione dell’operazione di recupero di materia a fronte dell’effettive rese impiantistiche e dei destini delle frazioni ottenute;
  • verranno intraprese azioni finalizzate all’ottimizzazione dell’intero ciclo di gestione rifiuti favorendo lo sviluppo di nuove tecnologie impiantistiche di recupero di materia;
  • verranno intraprese azioni finalizzate a favorire lo sviluppo di nuove tecnologie impiantistiche di recupero di energia”.

Ai detti scopi si prevede che “sarà necessario riorientare i flussi di rifiuti ad oggi conferiti in discarica ad eventuale recupero di materia”, la frazione residuale dovrà essere destinata, ove possibile, a recupero energetico. Quest’ultima modalità, infatti, dovrà essere preferita al conferimento in discarica, in ossequio ai criteri di priorità nella gestione dei rifiuti (c.d. gerarchia dei rifiuti).

Per quanto attiene i rifiuti speciali, in linea con quanto detto sin qui, l’“Atto di indirizzi” stabilisce che gli obiettivi di gestione dovranno essere finalizzati al rispetto della gerarchia dei rifiuti. In questo si prevede una valutazione dei flussi e della gestione nell’ottica del rispetto dei principi di autosufficienza e prossimità.

Interessante, poi, sempre in tema di rifiuti speciali il focus su particolari categorie di rifiuti, soprattutto in merito ai rifiuti da costruzione e demolizione.

Last but not least, le sezioni dedicate al “Programma di riduzione dei rifiuti biodegradabili da collocare in discarica”, definita come priorità, e al “Programma regionale di gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio” entro la quale risalta la previsione di “misure volte alla prevenzione degli imballaggi, con particolare attenzione agli imballaggi in plastica”.